Cronologia del sommovimento

 

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CRONOLOGIA DEL SOMMOVIMENTO delle FEMMINISTE e delle LESBICHE in Italia. (2007-…)

 

2007

Assistiamo sempre più spesso ad un martellamento mediatico che descrive le violenze, le aggressioni e gli omicidi contro le donne, come azioni o di mariti impazziti, stressati dalla vita, o di stranieri (ogni giorno nei giornali, in tv, si può leggere o sentire: “depresso e indebitato, ammazza moglie e figli”, “rumeno stupra donna italiana”, “aggredita da un extracomunitario”…).

I dibattiti e le decisioni della politica istituzionale a questo proposito hanno un taglio dichiaratamente razzista, seguono una logica securitaria, vittimizzano le donne e sono inoltre completamente inutili per combattere queste violenze (viene proposto il “pacchetto sicurezza” che strumentalizza le violenze contro le donne per giustificare l’espulsione di migranti).

Il Vaticano ha un’influenza sempre maggiore sulle decisioni politiche in Italia, in particolare per quanto riguarda politiche familiste e lesbo/omofobe.

Nel frattempo donne e lesbiche continuano ad essere stuprate e massacrate.

21 Ottobre 2007

Individue, gruppi, associazioni, collettivi, femministe e lesbiche di tutta Italia, si riuniscono in assemblea alla Casa Internazionale delle donne di Roma, e decidono di organizzare una manifestazione nazionale contro le violenze degli uomini sulle donne, sottolineando che si tratta appunto di ‘violenza di genere’ e che la maggior parte di queste violenze avviene nella sfera privata (mariti, padri, fratelli, amanti, ex-fidanzati…) e che non si tratta quindi di puri fatti di cronaca, ne tanto meno di aggressioni di non-italiani barbari ed incivili, ma di un problema sociale e culturale.

L’assemblea decide quindi che la manifestazione nazionale sarà di donne per le donne ( sito: www.controviolenzadonne.org)

24 Novembre 2007

E’ quindi in occasione della storica giornata internazionale contro le violenze sulle donne che si svolge a Roma una manifestazione autorganizzata che riunisce più di 150mila donne e lesbiche italiane e migranti.

Gli slogan e i discorsi sono radicali e non accettano né vittimismo né delegazioni:

“la violenza contro le donne comincia in famiglia e non a confini”, “ meno riproduzione più autodeterminazione”, “ vaticano: giù le mani dalla figa”, “contro la violenza dei padroni, 10 100 1000 masturbazioni”, “ma quale pacchetto, ma quale sicurezza, l’autodifesa è l’unica certezza”, “contro la violenza maschile, spazio alla donna”, “libere di scegliere”, “contro la violenza lesbofoba, visibilità e lotta lesbica”, “la violenza contro le donne non dipende dal passaporto, la fanno gli uomini”, “contro la violenza, solidarietà, autodifesa, autodeterminazione!”, “l’assassino non bussa ha le chiavi di casa”…




L’assemblea romana aveva inoltre deciso che non ci sarebbe stato un palco nella piazza d’arrivo del corteo, questo per sottolineare l’orizzontalità del movimento, e che la manifestazione si basava su posizioni chiaramente antirazziste e antifasciste.

Nonostante ciò la manifestazione non è al riparo da strumentalizzazioni:

la deputata Prestigiacomo (forza Italia) entra nella manifestazione accompagnata da alcune guardie del corpo. Viene immediatamente e spontaneamente allontanata dal corteo: è fuori questione che lei (che sostiene politiche familiste e razziste) si riappropri dei discorsi di questa manifestazione autorganizzata.

Inoltre al punto di arrivo della manifestazione le manifestanti scoprono che un canale televisivo ha allestito un set in Piazza Navona invitando ministre ed ex ministre ad esprimersi rispetto ai contenuti della manifestazione e chissà cos’altro… Con determinazione le donne che sfilavano in corteo hanno occupato il palco impedendo loro di strumentalizzare la manifestazione che era dichiaratamente contro tali personaggi politici che portano avanti logiche securitarie e familiste.

Dicembre 2007

In simbiosi con la dottrina del Vaticano per il rispetto della vita ”dal suo concepimento alla sua fine naturale”, Giuliano Ferrara si immola alla guida di una moratoria a proposito della legge 194 (legge che regola l’IVG – interruzione volontaria di gravidanza) sulla falsa riga di quella adottata a fine 2007 dall’ Onu riguardo la pena di morte.

La moratoria solleva un dibattito politico e mediatico allucinante che rimette in discussione la libera scelta delle donne.

12 Gennaio 2008

Dopo la grande manifestazione del 24 novembre circa 300 femministe e lesbiche si ritrovano in assemblea nazionale a Roma per portare avanti il neonato sommovimento basato sulla autodeterminazione dei propri corpi e delle proprie vite.

Si discute degli ostacoli all’autodeterminazione delle donne (messa in discussone del diritto all’aborto, difficoltà di trovare un ospedale dove l’interruzione di gravidanza non sia ostacolata dalla crescente obiezione di coscienza, precarietà, ecc) e si decide di organizzare un incontro nazionale di confronto e riflessione su questi temi il 23 e 24 febbraio (http://flat.noblogs.org).

Si decide inoltre di lanciare una campagna permanente di lotta contro ogni tentativo di limitare la libertà e l’autonomia delle donne, anche organizzando iniziative locali nelle varie regioni nella giornata dell’8 marzo.

9 febbraio 2008

Facciamo Breccia, coordinamento nazionale che dal 2005 lotta contro le ingerenze del Vaticano nella politica italiana organizza la manifestazione annuale NoVat e accoglie in apertura del corteo uno spezzone composto da femministe e lesbiche, a sottolinea che le violenze contro di loro sono anche opera del Vaticano che promuove la famiglia “naturale”, la donna riproduttrice e in accordo con le istituzioni italiane blocca ogni progresso in materia di diritti per individu* lgt.

11 febbraio 2008

Dopo una denuncia anonima per aborto illegale, una squadra di poliziotti fa irruzione nel reparto di ostetricia dell’ospedale Federico II di Napoli per interrogare una donna che aveva appena subito un IVG; si trattava di un aborto terapeutico praticato nel rispetto delle leggi vigenti…

Il clamore mediatico è sempre più presente e soffocante, quello che si vuole ribadire è ancora: donna che abortisce = donna assassina.

14 febbraio 2008

In molte città italiane migliaia di donne scendono in strada in solidarietà con la napoletana aggredita e per riaffermare l’autodeterminazione e la libertà di scelta della donne.

23-24 febbraio 2008

Circa 400 femministe e lesbiche del sommovimento si ritrovano per un fine settimana autogestito composto da 8 tavoli di discussione, di elaborazione politica, di strategie di resistenza e di trasformazione del mondo (temi trattati: violenza, autodeterminazione, comunicazione, precarietà, sessismo, pratiche comuni di femministe e lesbiche, femminismo e spazio pubblico, razzismo) e si conclude con un assemblea di sintesi delle riflessioni elaborate.

Si parla anche di strumentalizzazione della lotta delle donne da parte di cigl, cisl e uilm che organizzano per l’8 marzo una manifestazione a Roma senza considerare il sommovimento e impoverendo la portata politica della lotta delle donne.

Ci si da appuntamento alle diverse iniziative organizzate in molte città (presidio sotto i tribunali in solidarietà alle donne che hanno denunciato stupri, campagna nazionale contro la diffusa obiezione di coscienza dei medici in materia di aborto, un 8 marzo di lotta autorganizzato in ogni città, un’altra manifestazione contro tutte le forme di violenza sulle donne in una città del sud italia, un altro fine settimana di incontro nazionale nel mese di giugno).

8 marzo 2008

Decine di migliaia di femministe e lesbiche di almeno 15 città italiane organizzano iniziative per l’8 marzo con lo striscione comune “tra la festa, il rito e il silenzio, scegliamo la lotta!”

E sottolineano l’importanza dell’autonomia del movimento delle donne.



Continua…

 

sommosse torinesi

dlfto@inventati.org

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